Page 8 - Book-Patrimonia-Belgio
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Il frutto di una lunga storia ….



              165 milioni di anni fa, quando il mare ricopriva ancora le nostre regioni, sul fondo delle acque si
              formava già la pietra di colore ocra gialla, detta pietra di Francia, che servirebbe per la
              costruzione del monastero. Quindicimila anni fa, sotto l’effetto dell’ultima glaciazione, si
              scavava il vallone destinato ad accogliere l’abbazia al suo interno.

              Tremila anni dopo, i primi alberi vi apparivano, pini silvestri, betulle, poi faggi: tutta una foresta
              che l’uomo cominciò a dissodare tra il 1800 e il 1200 prima dell’era cristiana.

              A parte qualche tomba merovingia che abbiamo trovato vicino alla sorgente, nessuna traccia di
              abitanti prima dell’arrivo dei primi monaci.

              La storia dell’abbazia inizia nel 1020 quando alcuni benedettini italiani scelgono un vallone per
              costruirvi quello che presto diventerà un alto luogo di fervore cristiano. Molte volte distrutta,
              l’abbazia risorgerà dalle sue ceneri.

              È nel 1926 che si riprende per l’ultima volta, quando i monaci cistercensi di Sept-Fons nell’Allier
              rilevano le rovine lasciate dalla Rivoluzione francese e creano una brasseria e un caseificio per
              finanziare la ricostruzione.

              Questa opera è intrapresa sotto la guida di un monaco dell’abbazia della Trappe a Soligny, don
              Marie-Albert van der Cruyssen, un ex imprenditore belga di Gand che diventerà anche il primo
              abate del nuovo monastero.
              La nuova costruzione è costruita sui resti del 18 º secolo.
              L’abbazia elevata al ruolo di basilica è consacrata nel 1948.





































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